L’Europa “apre” sull'abbassamento della taglia minima delle vongole e sulla distanza minima di pesca dalla costa per le vongolare. E’ il risultato di un incontro promosso a Fano (provincia di Pesaro Urbino) da Coldiretti Impresapesca con Ernesto Bianchi, capo dell’Unità divisione generale mare della Commissione pesca dell'Unione europea. Per Impresapesca c’erano il responsabile tecnico di settore Tonino Giardini e quello veneto Alessandro Faccioli; c’erano anche i rappresentanti di diversi Consorzi di gestione molluschi dell’Adriatico, fra cui Michele Boscolo Marchi presidente del Cogevo Chioggia, cui sono associate molte imprese ittiche polesane, e coordinatore dei Cogevo italiani; e Tommaso Di Sante presidente regionale di Coldiretti Marche.
Nel corso dell’incontro, avvenuto nella sede all’Associazione vongolari fanese, si è discusso delle problematiche legate alla pesca delle vongole. La giornata è iniziata con "una uscita a mare" su un peschereccio della flotta locale per mostrare le tecniche di pesca delle vongole, sotto la supervisione ed autorizzazione dell’Ufficio marittimo; ci si è poi spostati a visionare l'attività del consorzio, in particolare i controlli in banchina e sul prodotto per peso e taglia.
Il direttore della Dg mare, Ernesto Bianchi, ha riconosciuto agli operatori e al sistema di gestione in forma consortile, ove questi strumenti funzionano, di aver condotto un’attività di pesca sostenibile grazie a pratiche di autogestione, fondate sulla riduzione degli orari e delle giornate di pesca; ed anche dei quantitativi, che nell'arco dell'anno sono di gran lunga inferiori alle quote massime fissate a livello comunitario e nazionale. Nell’incontro si è convenuto che da questo esempio di molluschicoltura italiana si potrebbe partire per realizzare un progetto pilota che anticipi i tempi, sicuramente lunghi, di revisione del regolamento Ce n. 1967/2006, relativo appunto alle misure di gestione per la pesca sostenibile, soprattutto considerato che altri paesi europei, come Svezia e Olanda, hanno già e stanno beneficiato di deroghe relative alle taglie minime (per esempio sul merluzzo) e sugli attrezzi di pesca.
Bianchi ha sottolineato che “i problemi della taglia minima delle vongole (se è comprovato che la specie raggiunge la maturità riproduttiva ben al disotto dei 18 millimetri), oppure la questione della distanza di pesca dalla costa, possano certamente essere risolti fornendo a Bruxelles, quei dati scientifici di supporto che l’Italia dovrebbe avere, ma che non ha ancora consegnato, incorrendo nell’avvio di una procedura di infrazione”.
“In merito alla taglia minima fissata in 25 millimetri – secondo Impresapesca - viene oggi contestata da tutti gli operatori del settore come immotivatamente eccessiva, per il cui rispetto le aziende e gli addetti rischiano multe salatissime e procedimenti penali”. Nell’incontro è emerso che altri stati Ue “si aggiustano” i regolamenti in modo da non recare danno alle proprie flotte, sempre in un ottica di pesca sostenibile, come spagnoli, francesi, olandesi, svedesi. Questi paesi agiscono per il raggiungimento degli obiettivi anche in maniera molto aggressiva, mentre agli italiani tutto sembra insormontabile. C'è dunque qualche ostacolo che deve essere rimosso velocemente e ad ogni costo, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi del settore vongole.
“Qualche giorno fa, è stato firmato il decreto ministeriale 30 luglio 2014, con il quale viene istituito il tavolo tecnico di confronto permanente nel settore della pesca dei molluschi bivalvi, fortemente voluto da Coldiretti Impresapesca”, ha concluso Alessandro Faccioli.