Baruffaldi: «Vigileremo perché il passato non si ripeta»
«Siamo pronti al dialogo e alla concertazione con Enel, insieme a tutte le altre organizzazioni rappresentative del mondo della pesca, ma deve essere un confronto veramente costruttivo per tutti».
E’ il commento che arriva dal coordinatore di Unci pesca Coldiretti, Alfieri Baruffaldi, dopo la sospensione dell’iter autorizzativo con cui Enel aveva chiesto al Ministero dello Sviluppo economico, la concessione su due aree marittime, l’una al largo di Porto Levante e l’altra a due miglia dal canale di Busa di Tramontana. Un risultato ottenuto grazie anche ad un documento di osservazioni puntuali firmato da tutto il mondo della pesca.
«Non abbasseremo la guardia – prosegue Baruffaldi – e non consentiremo che si compiano dei disastri nel nostro territorio, ma soltanto opere condivise. Non si può pensare di calare infrastrutture energetiche di valenza nazionale nel Delta del Po, dove insiste una delle marinerie più importanti d’Italia, senza confrontarsi con gli operatori della pesca».
Ed ora che sono state poste le premesse per aprire la concertazione, da Unci pesca Coldiretti arrivano segnali di distensione, ma anche di grande determinazione: «Abbiamo imparato dal passato – spiega ancora Baruffaldi – E questa esperienza con Enel ci riporta alle vicende vissute col terminale gasiero di Porto Levante. Ricordiamo bene – chiarisce – che, ad oggi, Adriatic Lng non ha ancora onorato l’impegno assunto nell’accordo del 20 febbraio 2008, ovvero l’articolo 4.3 (cooperazione con il settore della pesca). Quindi – conclude Baruffaldi – ci auguriamo che questo comportamento di Enel, che non ha coinvolto le rappresentanze dell’economia del territorio locale, cioè essenzialmente i pescatori, rimanga, per il futuro, un isolato incidente di percorso. Per quanto ci riguarda, continuiamo ad essere preoccupati per l’impatto della centrale di Polesine Camerini nei confronti delle attività di pesca e di mitilicoltura».