UE: POSSIBILI DAZI SU GRANO PUTIN
SAREBBE UNA “STANGATA” DA 40 MLN SUL GRANO RUSSO
Salvan, Coldiretti Rovigo: “Sarebbe una decisione importante per il nostro settore. I produttori italiani sono colpiti dal drammatico crollo delle quotazioni causate dall’invasione selvaggia di prodotto straniero”
La Commissione europea potrebbe valutare la proposta di introdurre restrizioni all’importazione di prodotti agricoli, come i cereali, dalla Russia verso l’Unione europea. È emerso dal Financial Times che nei prossimi giorni la Commissione europea potrebbe introdurre una tariffa di 95 euro la tonnellata sui cereali provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia. Da una stima fatta da Coldiretti, imporre dazi sul grano di Putin si tradurrebbe in una “stangata” da oltre 40 milioni di euro sulle importazioni di prodotto dalla Russia. “Sarebbe una decisione importante per il nostro settore – commenta Carlo Salvan presidente di Coldiretti Rovigo - e che va incontro alle richieste di Coldiretti fatte all’Unione Europea, per tutelare i produttori: obiettivo fermare le speculazioni sul grano, divenuto uno strumento di guerra geopolitica che colpisce tutti i paesi. I produttori italiani sono colpiti dal drammatico crollo delle quotazioni causate dall’invasione selvaggia di prodotto straniero”.
Nel 2023 si è registrata un’invasione di grano duro russo per la pasta mai registrata prima della storia, con quasi mezzo milione di tonnellate che sono entrate nel nostro Paese, più del 1000% in più rispetto all’anno precedente, con un effetto dirompente sui prezzi pagati agli agricoltori italiani a causa di speculazioni e concorrenza sleale, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga. A tale invasione si è aggiunta peraltro quello dalla Turchia, Paese spesso oggetto di triangolazioni dello stesso grano russo, per un totale complessivo di oltre 1 milione di tonnellate di prodotto che hanno varcato i confini nazionali e abbattuto del 60% il prezzo del grano italiano. Si tratta di valori che – rileva la Coldiretti - portano la coltivazione ampiamente sotto i costi di produzione, rendendola di fatto antieconomica ed esponendo le aziende agricole al rischio crack, soprattutto nelle aree interne senza alternative produttive. L’idea della Commissione di imporre dazi – conclude Coldiretti – è un primo passo verso uno stop deciso alle importazioni sleali, al quale devono essere aggiunte più risorse per i contratti di filiera del grano. Solo così sarà possibile tutelare il reddito degli agricoltori.