PREZZI: COLDIRETTI, SOS SPECULAZIONI SUL GRANO.
ROVIGO IL GRANAIO DEL VENETO, REDDITI IN SOFFERENZA PER I PREZZI CORRISPOSTI
Raccolto sotto la media e pagamenti insoddisfacenti, in media calo di 20 €/ton
Sos speculazioni sul grano che viene pagato agli agricoltori quasi venti euro in meno a tonnellata rispetto allo scorso anno nonostante una produzione sotto la media, con l’Ismea che ha confermato le previsioni fatte da Coldiretti e Cai – Consorzi Agrari d’Italia a inizio trebbiatura. Ora che la trebbiatura è terminata e si sanno i risultati della campagna frumento 2025, anche la provincia di Rovigo, che è il granaio del Veneto, denota il calo di produzione unito alla speculazione che sta avvenendo nella vendita del raccolto: il calo si attesta sui 20 euro/tonnellata rispetto allo scorso anno.
Per quanto riguarda la produzione, quest’anno sono state complici le condizioni climatiche avverse. I problemi erano iniziati già lo scorso anno; la raccolta tardiva della soia, nell’autunno 2024, aveva ritardato la semina del grano che si è svolta poi su terreni bagnati. Il problema acqua, quest’anno è stato vissuto male sia nel verso più che nel verso meno: troppa quando non serviva e poca quando invece sarebbe servita. Il grano non è quindi cresciuto in condizioni agro ambientali idonee e la media dei raccolti non è stata soddisfacente, sia dal punto quantitativo che qualitativo.
Nonostante i risultati al di sotto delle aspettative, i prezzi pagati agli agricoltori restano bassi, con le quotazioni del grano duro che a luglio hanno perso punti percentuali. Ma nel frattempo i costi di produzione aumentano e a tali condizioni si mettono a rischio le prossime semine autunnali del grano. Oltre al colpo di grazia del mercato che non premia il prodotto, si assiste all’incertezza per il futuro della produzione cerealicola.
A pesare è ancora una volta il fenomeno delle importazioni selvagge, con i primi quattro mesi del 2025 che hanno visto un incremento degli arrivi del 28%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, con l’effetto di far crollare il prezzo di quello nazionale. Le importazioni di grano canadese sono addirittura raddoppiate nello stesso periodo rispetto alla campagna commerciale precedente. Si tratta di una vera e propria invasione, che conferma un trend ormai consolidato: negli ultimi anni diversi Paesi, dal Canada alla Turchia fino alla Russia, si sono alternati nell’inondare il mercato italiano di grano. Gli arrivi aumentano proprio in prossimità del periodo di raccolta nazionale, contribuendo al crollo dei prezzi. A destare ulteriore preoccupazione è il fatto che il grano estero venga spesso coltivato utilizzando sostanze da tempo bandite in Europa. Un esempio è quello del Canada, dove il grano viene trattato in pre-raccolta con glifosato, una pratica vietata in Italia.