Salvan “Per la valorizzazione del territorio è necessaria una valutazione nella sua interezza”
Coldiretti commenta positivamente la notizia diffusa dalla Regione Veneto in merito ai 25 milioni di euro destinati al nostro territorio inseriti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Governo ha inserito, tra i 14 progetti strategici come grandi attrattori culturali e ambientali, il Parco del Delta del Po e il risultato è il frutto del lavoro e della collaborazione tra il presidente Luca Zaia e il ministro della Cultura Dario Franceschini ai quali va il plauso dell’Associazione polesana Coldiretti.
L’assessore Corazzari aveva commentato la notizia affermando che la Regione aveva già costruito una serie di progettualità sulle quali investire, annoverando lo sviluppo turistico di tutto il Delta del Po, la valorizzazione ambientale e naturale e una particolare attenzione, citiamo il suo intervento “per le popolazioni residenti, per le attività umane presenti in loco, in particolar modo quelle legate alla pesca e all’agricoltura, che sono un punto di riferimento economico e di sostenibilità ambientale”. E Coldiretti è pronta a collaborare. “Siamo a completa disposizione per realizzare studi e progettualità che ben si collegano al nostro mondo – spiega Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo -. Abbiamo sempre sostenuto che l’agricoltura e la pesca sono attività imprenditoriali custodi del territorio, delle tradizioni, del fascino stesso di questa provincia. Attendiamo di vedere la progettualità annunciata dall’assessore regionale e mettiamo a disposizione
la nostra struttura e le nostre forze per realizzare qualcosa assieme, i nostri soci sono quello proprio quello che chiede Corazzari, protagonisti e artefici che vivono e lavorano nel e per il territorio”.
“A maggior ragione – conclude Salvan –, a fronte dell’arrivo di investimenti per promuovere un’area naturalistica eccezionale, auspichiamo che il Pdl 41, ancora fermo nel suo iter di discussione e approvazione, sia lo strumento per creare armonia nella gestione del territorio, del suolo e dell’immagine del Polesine nella sua interezza. A fianco della notizia dei 55 milioni, balza all’occhio la situazione di alcuni comuni interessati da progettualità di grandi impianti fotovoltaici, che rischiano di essere approvati. I turisti, in futuro, proprio quelli che scelgono il Polesine come meta per le sue caratteristiche specifiche, potrebbero trovare, al loro ingresso nel Parco, qualcosa che fa proprio a pugni con la naturalezza del paesaggio e che potrebbe cancellare quella biodiversità, vanto del nostro Polesine”.