NATALE (COLDIRETTI): IL PERSONAGGIO DEL PRESEPE 2024 È UNA GIOVANE CASARA
Consegnata la statuina al vescovo Mons. Pavanello martedì pomeriggio
Obiettivo dell’iniziativa, promossa in tutta Italia da Coldiretti, Fondazione Symbola e Confartigianato è di aggiungere al classico presepe figuranti che ci parlino dei mestieri del passato, presente e futuro.
È stata consegnata al vescovo della Diocesi di Adria – Rovigo Mons. Pierantonio Pavanello la statuina del presepe del 2024 rappresentata da una giovane casara esperta nella lavorazione del latte. L’iniziativa è targata Confartigianato e Coldiretti sotto l’egida del Manifesto di Assisi. La statuina è arrivata in tutte le Diocesi e si aggiunge a quelle degli anni scorsi: nel 2023 si è scelto di rappresentare il tema della formazione con un maestro imprenditore e il suo apprendista, nel 2022 la florovivaista, nel 2021 l’imprenditore e l’infermiera del 2020. Presenti alla consegna per Coldiretti il direttore Silvio Parizzi e il presidente Carlo Salvan e per Confartigianato Veronica Bonsi, componente di giunta e presidente gruppo Donne Impresa.
“La nuova figura – spiega Parizzi - è stata realizzata dal Maestro presepista Claudio Riso, in cartapesta e nei minimi dettagli come vuole la tradizione ed è stata consegnata stamattina al vescovo di Adria-Rovigo Pierantonio Pavanello, in occasione della messa natalizia organizzata da Coldiretti per gli auguri di buone feste alla nostra struttura che conta 9 uffici, che coprono tutto il territorio polesano e circa 80 dipendenti. Questa iniziativa, iniziata qualche anno fa, è un’occasione per fermarci a riflettere sull’importanza di mantenere vive alcune professioni e portare rispetto e stima per queste tradizioni made in Italy che rischiamo, purtroppo, di perdere. Il nostro ruolo, come impresa di servizi e come sindacato, è sempre quello di proteggere le aziende e sostenerle con i servizi aggiornati e puntuali”.
“L’obiettivo dell’iniziativa – spiega il presidente Carlo Salvan - è quello di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente, ma anche del futuro. Il presepe è una tradizione che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando. Essendo un presepe attuale, ogni anno si aggiungono figure e mestieri che sono considerati ‘pezzi importanti’ della nostra tradizione, che valorizzano l’impegno e la tenacia di alcune professioni che rischiamo di perdere per sempre quando di fronte a uno scaffale scegliamo cibi ultraprocessati invece di prendere prodotti naturali, del territorio, stagionali e di filiera corta, frutto di sacrifici e passione per questo lavoro. Scegliere un prodotto agricolo e artigianale è scegliere di salvare un territorio, una professione, una storia, una ricetta e molto altro, invito tutti per queste feste a visitare il nostro mercato coperto per le loro spese natalizie. Andate a conoscere chi è custode del territorio, della biodiversità, della sua manutenzione e della sua bellezza. Questa è la pluralità del nostro settore che produce beni materiali, ma che si unisce all’immateriale della bontà, della qualità e salubrità”.
“Quest’anno – conclude Veronica Bonsi di Confartigianato Polesine - portiamo nel presepe un altro simbolo dell’artigianato made in Italy. Adornare un presepe con statuine che rappresentano l'artigianato è un omaggio alla creatività, al lavoro manuale e alla tradizione. Simboleggia il valore del saper fare, radicato nelle comunità e celebra l’impegno quotidiano che costruisce il tessuto sociale. In una chiave moderna, diventa un messaggio di continuità tra passato e presente, uno scambio generazionale che oggi fatica ad avere slancio, esaltando l'importanza di preservare e soprattutto di innovare in chiave contemporanea i mestieri artigianali, patrimonio di cultura e identità. E mi piace questa tradizione che stiamo portando avanti con la Coldiretti, perché artigianato e agricoltura sono legati da una relazione storica e funzionale. Molti mestieri artigianali nascono proprio per supportare l'attività agricola e questo legame simbiotico continua ancora oggi, specialmente nelle realtà rurali come la nostra che valorizzano le produzioni locali”.