Braggion (Coldiretti): «Perso un mese di raccolto e buttiamo via i trapianti»
Un mese di ritardo per i trapianti che si dovevano fare a febbraio e intanto si buttano le piantine acquistate dai vivaisti, ma che non si è potuto mettere a dimora, a causa del terreno impregnato d’acqua per le continue piogge e la neve. E’ grave la situazione delle aziende agricole del comparto orticolo di Lusia (Ro), già provate dai prezzi risicati e che ora pur avendo anticipato le spese per la nuova produzione, hanno perso un mese di raccolto che non potrà più essere recuperato. La Coldiretti Rovigo sta valutando di avviare le procedure per il riconoscimento di calamità naturale.
«Siamo molto preoccupati – dichiara Alessandro Braggion, presidente di Coldiretti Cavazzana (Lusia) – Sono a rischio le produzioni di tutti gli ortaggi primaverili: lattughe e, in particolare, la Gentile di Lusia Igp, sulla quale i produttori si stanno impegnando per offrire un prodotto certificato, ma anche bieta, cavoli, cavoli cappucci, cicorie, carote».
Il segretario Coldiretti della zona di Lendinara, Michele Bragioto, spiega che le consegne delle piantine avvengono sempre nel momento giusto per il trapianto e che se non si provvede, vanno perdute.
«Sono andate in fumo circa 8-10 milioni di piantine di orticole – aggiunge Braggion – fra cui le insalate Igp, per una superficie di 80-100 ettari, secondo i dati dei nostri vivaisti. Le uniche orticole che siamo riusciti a piantare, sono state falciate dal vento di bora che ha preceduto l’ultima nevicata e che si è abbattuto sulle coperture di tessuto-non tessuto».
Il segretario Bragioto stima che la situazione riguardi circa 250 imprese agricole, praticamente tutta la zona orticola di Lusia, Villafora e Villa d’Adige.