Dalla Biennale De Sero racconta la sua esperienza con le piante alofite
VENEZIA – La natura è il più abile e creativo architetto che esista e se l’ingegno umano le dà una spinta, il successo è garantito. Sembra questo il messaggio che arriva dalla Biennale architettura 2010 in corso a Venezia, dove Filippo De Sero, imprenditore agricolo di Villadose (Ro), titolare di un’azienda vivaistica associata a Coldiretti Rovigo, ha realizzato una vasca di piante alofite nel padiglione espositivo dedicato alla Gran Bretagna.
Ieri, 26 agosto, con una calca di oltre 600 visitatori, alla presenza del ministro britannico dei Beni culturali e mezza ambasciata di Sua maestà, è avvenuta l’inaugurazione in grande spolvero del padiglione britannico, allestito ai Giardini della Biennale e che resterà aperto al pubblico fino al 21 novembre. «La nostra “lagoon room” – racconta Filippo De Sero – e la vasca di acqua salata con le piante fiorite ha suscitato grande interesse ed i rappresentanti del Canada ci hanno invitato a Vancouver. Degno di nota il lavoro di ricerca dello chef del Danieli, dove in serata abbiamo cenato: ha preparato esclusivamente piatti a base di erbe alofite abbinate al pesce del territorio; la Salicornia in particolare (detta anche Asparago di mare), che è una pianta grassa, si è rivelata adatta per un ottimo risotto».
L’azienda vivaistica di Filippo De Sero è l’unica al mondo ad aver sviluppato tecniche per coltivare, rivitalizzare e piantumare le piante alofite, ossia le specie autoctone che vivono sui suoli imbevuti o inondati dall’acqua salata del mare o delle lagune: Spartina marittima, Limonium, Aster, ma sono 13 le varietà attualmente lavorate. Per questo motivo De Sero è stato scelto dal consorzio Venezia nuova per ripristinare le barene (isolotti lagunari) e gli ambienti naturali nella laguna di Venezia, nell’ambito del progetto Mose.
«L’esperienza che sto facendo in laguna – commenta De Sero – mi ha consentito di accumulare ulteriore conoscenza che mi piacerebbe riportare nel nostro Delta polesano, che amo molto e che ritengo sia l’area umida più bella al mondo. Anche nel nostro Delta ci sono zone che si potrebbero vivificare con le piante naturali e questo avrebbe sia una ricaduta in termini ambientali-paesaggistici, ma anche in termini economici. Penso alle valli da pesca. Se solo venissero rinverdite ad esempio con l’alga Zostera noltii, che con i suoi filamenti trattiene le uova dei pesci, evitandone la dispersione, si darebbe un forte impulso tutto naturale all’itticoltura e, per ricaduta, all’arrivo di molte specie di uccelli che si cibano di pesce. Si innescherebbe un circuito virtuoso molto interessante».
Intervento SRG01 Nome intervento BIOPLASTICA VEGETALE - Bioprocessi per la produzione sostenibile di bioplastica da scarti agricoli
Codice Intervento SRG01
Nome Intervento SRG01 - Sostegno ai gruppi operativi PEI AGRI - Fase di attuazione dei GO
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