Zanella (Sirio lupo celeste): «Il cane è un catalizzatore sociale e unisce normodotati e disabili»
BADIA POLESINE (RO) – Più di 60 cani iscritti in mezz’ora, con altrettanti proprietari e semplici amanti del mondo canino. Uno strepitoso successo per la prima edizione della manifestazione cinofila “Io di te mi Fido”, che si è svolta domenica alle ex elementari di Salvaterra di Badia Polesine (Ro), a cura del Gs Salvaterra in collaborazione col Centro cinofilo-fattoria sociale “Sirio, lupo celeste”, azienda agricola Coldiretti di Fratta Polesine.
Alle due del pomeriggio, ben mezz’ora prima dell’orario d’inizio, si era già formata una coda di persone col loro cane in attesa di iscriversi. Alle 15,30 gli iscritti erano oltre 60, impegnando tre operatori: Simone Zorzetto del Gs Salvaterra, Elisa Canazza e Federica.
Un lavorone anche per la giuria, formata da proprietari di cani con esperienze cinofile: Katia Zanforlin, Silvia Baracco, Romano Gabanella, Samuela Bruscagin, Simonetta Zennaro.
Michela Zanella e Gilberto Magosso del team “Sirio, lupo celeste” hanno intrattenuto bambini e ragazzi con un laboratorio didattico, guidandoli nella realizzazione di colorati e originali origami a forma di cane, segnalibri, cappellini, aquiloni e mongolfiere.
Tutte le coppie cane-proprietario sono state presentate da Fabiola Zanella, titolare del centro “Sirio, lupo celeste” e la manifestazione ha preso avvio con le ospiti dell’istituto Casa sacra famiglia di Fratta Polesine, che già sono coinvolte in un progetto di Pet therapy della fattoria sociale, e con i cani opportunamente preparati, hanno mostrato percorsi e giochi. Quindi è stata la volta della sfilata dei bambini del centro cinofilo.
CLASSIFICA
Tutti i partecipanti sono stati premiati e sono state selezionate dieci categorie canine che si sono particolarmente distinte, alle quali è andata una targa di creta, realizzata a mano dal Cdd-centro diurno per ragazzi disabili di Canda.
Cane più giovane: Luna, alaskan malamute di Sofia Tavian di Lendinara;
Cane più vecchio: Rocky, 12 anni, di Samanta Stefani di Badia Polesine;
Cane più lontano: Peggy, pinscher nano di Federica La Rocca di Cesena;
Cane più simpatico: Isotta, bassett hound che si pesta le orecchie quando cammina, di Laura Meneghinello di Costa di Rovigo;
Cane più somigliante al proprietario: Neve, barboncina di Andrea Genesini di Salvaterra;
Cane più bello: Ralph, pastore tedesco di Antonio Pittalis di Rovigo;
Cane più affiatato: Maya, rottweiler di Vanna Turolla di Rovigo, che ha dimostrato ai presenti come un cane di razza impegnativa se ben educato e socializzato è in grado di abbattere ogni pregiudizio;
Cane miglior amico: Zoe, labrador retriever di Andrea Carbonin di Badia Polesine;
Più originale: Tobia, bolognese che applaude e che va in passeggino, di Francesca di Badia Polesine;
Cane più atletico: Domino, jack russel terrier che si è esibita in precisi e difficili esercizi di agility, di Enrico Lavezzo di Rovigo;
Cane più affettuoso: Sky, chihuahua di Giada Zago di Borsea.
COMMENTO
Entusiasti gli organizzatori, in particolare Fabiola Zanella, anima della fattoria sociale “Sirio, lupo celeste”. «I cani presenti erano in ottime condizioni sia fisiche che psichiche e sono stati coinvolti in modo non competitivo e sereno. – commenta Zanella, che è anche etologa - I partecipanti avevano ben chiaro il significato della manifestazione che puntava l’obiettivo sulla relazione tra l’uomo ed il cane, in cui la competizione, la forza fisica e la coercizione erano bandite. L’allegria, la voglia di raccontare la storia dell’amicizia con il proprio cane, le sue caratteristiche e anche i suoi piccoli difetti, hanno messo in luce quanto sia vissuto profondamente il rapporto con “Fido”».
Una festa dai risvolti socio-psicologici straordinari: «Sono emersi molti aspetti positivi che in altri tipi di manifestazioni, come quelle prettamente zootecniche (di bellezza) o fortemente agonistiche, vengono persi e sostituiti solamente da una malsana voglia di vincere, non per il proprio cane ma per soddisfare i propri interessi. – conclude Fabiola Zanella - Spesso il cane è vissuto come un oggetto e non come un soggetto diverso dall’uomo: qui, invece, ognuno raccontava storie simpatiche e reali sul proprio amico a quattrozampe. Ognuno ha imparato nuove nozioni sull’educazione del cane, sulla sua alimentazione e sul suo inserimento corretto nella società umana. Basti pensare che molti partecipanti sono rimasti fino all’ora di cena, alcuni si sono ritrovati proprio nell’occasione che è servita per valorizzare il proprio animale, ma anche per rivedere amici che non si incontravano da tempo. Il cane ha fatto da catalizzatore sociale, favorendo il dialogo e la collaborazione di tutti».