L’abolizione dell’Imu sui terreni agricoli, risultato fortemente condizionato dalle numerose battaglie di Coldiretti, riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura. Il Governo, nonostante le oggettive difficoltà che vive il Paese, ha mantenuto l’impegno assunto dal ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo nel patto per l’agricoltura sottoscritto davanti ai 15mila agricoltori presenti all’Assemblea nazionale Coldiretti lo scorso luglio. Questo intervento va osservato con positività anche perché spinge l’occupazione dei giovani in agricoltura, considerando che uno dei principali ostacoli all’ingresso è proprio determinato dalla disponibilità di terreni e fabbricati rurali colpiti ingiustamente dalla tassa. Sul piano fiscale l’abolizione dell’Imu contribuisce ad aumentare l’efficacia del piano di dismissioni dei terreni pubblici a favore dei giovani agricoltori. Resta da sciogliere, a questo punto, il nodo relativo all’aumento dell’Iva. Il passaggio dal 21 al 22 per cento dell'Imposta sul valore aggiunto acuisce gli effetti depressivi sulle vendite, che al dettaglio sono già crollate del 3,5 per cento nel primo quadrimestre dell’anno, con un calo del 2,1 per cento per gli alimentari e del 4,2 per cento per i non alimentari. Ricordiamo che le famiglie italiane, che hanno svuotato il carrello dei prodotti base per l’alimentazione, dalla frutta (-4 per cento) al pesce (-5 per cento), dalla carne bovina (-6 per cento) al vino (-7 per cento), fino all’olio d’oliva (-8 per cento). È indispensabile, perciò, che le decisioni del Governo assumano il carattere della continuità e non siano degli spot di salvaguardia elettorale. Un atteggiamento di questo tipo è deleterio per la ripresa economica del Paese. Il calo di consumi che si è venuto a creare compromette pesantemente la scelta ed il diritto dei consumatori a mettere in tavola prodotti di qualità, inducendoli a porre nel carrello i propri cibi scegliendoli esclusivamente in base al prezzo. Con il nostro impegno e con i mercati di Campagna Amica siamo riusciti ad invertire questa cattiva abitudine, che è bene ricordarlo, determina pure alti rischi per la salute e nel medio-lungo termine sensibili aumenti della spesa sanitaria, che si riversano sulla collettività. Dobbiamo continuare con entusiasmo a svolgere il nostro lavoro, considerando che anche lo “street food”, costituito da quegli alimenti già pronti per il consumo, che sono preparati o venduti soprattutto in strada, sta portando il mondo della ristorazione a ripensarsi. In tal senso, quindi, siamo stati lungimiranti ed abbiamo saputo cogliere al giusto momento l’evoluzione dei tempi e le esigenze di una società che cambia. Campagna Amica è un contenitore di idee e progetti al cui interno ci sono spazi straordinari per l’imprenditoria delle piccole e grandi aziende, per soddisfare le differenti tipologie di consumatori. I soci più avveduti l’hanno capito e si sono messi in gioco. Ed i risultati stanno arrivando grazie ai mercati, ma anche attraverso il Fai, Firmato agricoltori italiani, che offre alle grandi aziende l’opportunità di fornire i propri prodotti di qualità ad interlocutori di un mondo che prima era precluso alla nostra categoria. Oggi siamo sul mercato con credibilità e dobbiamo far sentire forte e coesa la nostra voce, cercando di focalizzare la nostra attenzione sul prodotto e sulla consapevolezza che il made in Italy è apprezzato in tutto il mondo, mettendo da parte la parola “crisi”, un mostro che ci incatena e ci impedisce di guardare avanti.