Coldiretti Rovigo presa ad esempio da una troupe della tv Kbs

La filosofia del “menù a km zero” elaborata da Coldiretti varca i confini nazionali e diventa oggetto di studio. La tv nazionale della Corea del sud Kbs (Korean broadcasting system) ha inviato una troupe alla sede di Coldiretti Rovigo per girare un documentario sui progetti che concretizzano il “km zero”: mercati degli agricoltori, menù con cibi locali all’ospedale di Adria, mense scolastiche, merende sane e tutte le strategie di vendita diretta dall’azienda agricola alla tavola.
Domani (27 settembre) la troupe della Kbs sarà in giro per Adria, per intervistare i consumatori del farmers market di Coldiretti e per riprendere la fornitura dell’ospedale da parte dei produttori agricoli.
Questa mattina (26 settembre) la troupe (regista, operatore ed interprete) ha intervistato il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo, per conoscere cosa si intende per “km zero” e quali ricadute positive ci sono per l’ambiente e sul reddito dei produttori agricoli, dimostrando molto interesse per l’idea di un’alimentazione sostenibile, fatta di cibo sano, che non consuma petrolio viaggiando da un capo all’altro del mondo, e che arriva più fresco.
Il team della Kbs ha voluto conoscere la struttura dell’organizzazione agricola Coldiretti. Il presidente Giuriolo l’ha anche accompagnata dal sindaco di Rovigo, Bruno Piva e, nel pomeriggio, si è recata nella campagna di Lusia, per riprendere le coltivazioni di orticole nelle aziende socie. Nei prossimi giorni la troupe si sposterà in Piemonte per conoscere Slow food Italia.

Il risultato delle riprese sarà un documentario dal titolo “La vita a tavola” che andrà in onda sul circuito nazionale della Repubblica coreana. L’avventura italiana della Kbs ha origine dalla più semplice “googlata”: interpellando il motore di ricerca la regia ha intercettato il “menù a km zero” che Coldiretti Rovigo ha promosso per l’ospedale di Adria nel 2010 e da qui è risalita all’Associazione polesana. Come a dire che se la globalizzazione fa circolare alimenti di ogni genere, anche potenzialmente pericolosi per la salute, è anche in grado di far circolare le buone informazioni per difendersi.