Bosco: «Un decreto importante contro le speculazioni industriali»
«Se il decreto arriverà in porto, ci sarà finalmente un freno alle speculazioni dei grandi impianti fotovoltaici a terra sui terreni agricoli, che ne fanno gonfiare i prezzi e fanno sparire intere campagne fertili con tutto l’indotto».
Così il presidente di Coldiretti Rovigo, Valentino Bosco, commenta con favore la recente approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, di uno schema di decreto legislativo che regola l’utilizzo dei terreni agricoli per il fotovoltaico, contemperando la tutela dei terreni volti alla produzione di cibo con la promozione delle energie rinnovabili, come richiesto dalla direttiva europea 2009/28.
«Le nuove regole – spiega Bosco – riservano gli incentivi del Conto energia soltanto agli impianti fotovoltaici non superiori ad un megawatt con un rapporto tra potenza e superficie agricola non superiore a 50 kw per ettaro. Praticamente - specifica Bosco – occorrerà una superficie minima di 20 ettari per l’istallazione di un impianto da un megawatt, visto che un modulo da un megawatt copre circa due ettari. Al fotovoltaico si potrà dedicare al massimo il 10 per cento della superficie agricola a disposizione».
«Un importante passo avanti anche se c’è ancora molta strada da fare – conclude Bosco - per considerare la produzione di energia da fotovoltaico a terra come una delle possibili attività connesse delle moderne imprese agricole multifunzionali e non come una mera speculazione industriale sui terreni agricoli, che sono, e devono restare, gli strumenti principali di lavoro degli agricoltori. Ribadisco che Coldiretti non è contro i grandi impianti fotovoltaici a terra in zone produttive o in aree industriali dismesse, dove troverebbero una più corretta collocazione, anche dal punto di vista di un’urbanistica razionale ed efficiente».