Un incontro pubblico di Coldiretti sul rapporto costi-benefici del “made in Italy”.
FIESSO UMBERTIANO (RO) – “Molta gente compra a caso non badando alla provenienza del prodotto oppure compra volutamente straniero chiedendosi perché il “Made in Italy” costi di più. Non sanno che un euro in più per un buon prodotto è importante per la salute, perché quel cibo è stato fatto secondo le regole, e quell’euro andrà ad influire sul benessere economico del Paese. La qualità che scegliamo sullo scaffale sviluppa economia per tutti”.
E’ il concetto del “mangiare bene al giusto prezzo”, espresso da Lorenzo Bazzana, responsabile del Settore tecnico-economico della Confederazione nazionale Coldiretti all’incontro pubblico che si è tenuto qualche sera fa a Fiesso Umbertiano (Ro), “La filiera agricola tutta italiana: i perché di un progetto per il Paese/ Mangiare bene costa, mangiare male di più!”.
La conferenza è stata organizzata da Coldiretti in collaborazione col Comune di Fiesso Umbertiano ed il contributo di Cariveneto e Agriventure.
Fra i presenti, Graziano Azzalin della quarta commissione consiliare regionale Agricoltura, Claudio Bellan, assessore provinciale all’Agricoltura, Valentino Bosco vicepresidente della Camera di commercio, Fabio Ortolan vice presidente della Cariveneto, Francesca Grillanda di Agriventure.
Dopo i saluti di rito del presidente della zona Coldiretti di Fiesso, Giampaolo Sgarbi, la serata ha approfondito il tema della filiera italiana per mantenere il valore aggiunto ai prodotti nostrani.
Bazzana ha ricordato che la trasparenza della produzione e della provenienza è la principale arma a tutela del consumatore, ma tracciare i prodotti costa. I costi degli investimenti nella tracciabilità non possono essere tagliati se non a scapito della sicurezza.
“In un momento di crisi – ha detto Bazzana – i cittadini hanno ridotto i consumi per l’agroalimentare, però non in maniera così significativa come per altri settori (esempio: un terzo nel siderurgico). Oggi gli italiani spendono 141 miliardi per l’alimentare e 80 miliardi per il gioco. La riduzione dei consumi ha toccato anche la Cina, che ha smesso di crescere ai ritmi di qualche anno fa proprio a causa della riduzione delle importazioni dalla Cina da parte dei Paesi industrializzati”.
Il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo, ha ricordato che l’agricoltura sta diventando sempre di più un settore appetibile per i giovani. Aumentano le partite Iva proprio grazie al nuovo volto dell’agricoltura, etico e sostenibile, che Coldiretti col progetto filiera e vendita diretta ha contribuito a creare.
Il sindaco di Fiesso Luigia Modonesi ha segnalato la sua contrarietà al consumo di suolo agricolo per l’istallazione di impianti fotovoltaici nei campi nel territorio comunale, poiché la terra deve produrre principalmente beni per l’alimentazione.