18 Giugno 2025
DANNI DA FAUNA SELVATICA INGENTI A CAUSA DEI VOLATILI

DANNI DA FAUNA SELVATICA INGENTI A CAUSA DEI VOLATILI;  COLDIRETTI STA FACENDO LA MAPPA DEI DANNI, TRA COLOMBACCI, FAGIANI, CORVI E GAZZE.

Molte aziende hanno proceduto alla risemina, anche tre volte.

 

Colombacci, gazze, fagiani, corvi sono solo alcune specie appartenenti alla fauna selvatica che stanno ‘banchettando’ nei campi polesani, lasciandoli vuoti agli agricoltori. Si tratta di una vera criticità che colpisce soprattutto le imprese agricole a causa della presenza di questi volatili che vivono negli edifici abbandonati, anche dei centri storici e si nutrono nelle campagne. I danni rilevati nelle ultime settimane sono ingenti e ormai accertati con documentazione a supporto. A renderlo noto è Coldiretti Rovigo su segnalazione dei soci di tutto il territorio polesano, dal Delta del Po all’alto Polesine.

Gli uccelli ‘abitano’ i numerosi edifici, sia rurali che dei centri, che da tempo sono in stato di abbandono – spiega Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo – proliferando indisturbati e trovano cibo per la sopravvivenza direttamente nelle nostre campagne. Per quanto riguarda i fagiani, sono state ridotte le catture e così facendo si sono rotti gli equilibri. Servono delle soluzioni per frenare la proliferazione di queste specie e gli agricoltori debbono poter difendere il proprio lavoro. Anche gli strumenti di dissuasione si dimostrano inefficaci, a causa della confidenza che gli animali prendono con questi, come ad esempio i cannoncini a gas. Abbiamo bisogno di strumenti normativi più efficaci, perché se in un campo gli animali mangiano tutto, l’imprenditore perde tutto quello che ha investito, dalla semina, alle ore di lavoro per finire con un mancato reddito a fine campagna. Per quanto riguarda la difesa passiva, solo chi è già assicurato può trovare ristoro accedendo a fondi mutualistici, ma rimane il fatto che è coperta solo la risemina, il resto delle perdite sono a carico degli agricoltori”.

Il fenomeno ormai è molto esteso, ma a macchia di leopardo. Le denunce fatte dagli agricoltori arrivano da vari comuni; come dimostrano le foto ci sono danni a Porto Tolle, Loreo, Badia Polesine, Bagnolo di Po, Lendinara; gli uffici Coldiretti stanno comunque facendo un monitoraggio continuo. Nello specifico i colombacci mangiano il seme o capitozzano la pianta per trovarlo, i danni sono soprattutto su soia e girasole. Fagiani e corvi stanno facendo, invece, grossi danni su mais.

"La stagione 2025 non è nata sotto i migliori auspici – conclude il presidente – le condizioni climatiche avverse hanno ritardato le semine, la continua pioggia ha aumentato la proliferazione di insetti e fitopatie dopo un inverno troppo caldo per la media stagionale. A queste difficoltà operative, ci sono problemi di caro prezzi abbinati a incertezza dei mercati. Coldiretti cercherà di fare quanto possibile per proteggere i propri soci, condividendo con le istituzioni soluzioni per arginare anche il problema della fauna selvatica, un confronto che è già stato aperto con la manifestazione dello scorso luglio 2024, ma che va affrontato in maniera più strutturale tenendo conto di tutte quelle specie che fino a ora non sono state rilevate come nocive o dannose per l’agricoltura”.

 

 

DGR. 1134 del 01.10.2024

  Scarica il materiale qui: CSR 2023-2027 - FORMAZIONE DGR 1134-2024                  

PSR Rovigo Corsi

 

 PSR Rovigo - Corsi

 

Misura PNRR, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 "PARCO AGRISOLARE" Progetto finanziato dall'Unione europea - Next Generation EU

Questa misura prevede il sostegno agli investimenti nelle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, al fine di rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruire nuovi tetti isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento e installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori. OBIETTIVO: Sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica solare nel settore agricolo e agroindustriale, escludendo il consumo di suolo.

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