Faccioli (Unci pesca), «Ci auguriamo che traini i prezzi degli altri prodotti ittici»
PORTO TOLLE - SCARDOVARI (RO) - «L’ottenimento della Dop (denominazione d’origine protetta) per la cozza di Scardovari, la prima Dop per un mollusco in Italia, è un risultato prestigioso per la provincia di Rovigo e per il delta. Un traguardo che è stato raggiunto grazie al lavoro di molte persone». Così Alessandro Faccioli di Unci pesca Veneto e Coldiretti Rovigo-Impresa pesca, al ritorno dalla pubblica audizione per l’attribuzione del riconoscimento europeo Dop, che si è svolto oggi pomeriggio a Scardovari. Erano invitati tutti i soggetti pubblici e privati e le associazioni professionali interessate alla filiera produttiva della cozza, per esprimere le loro osservazioni prima che la richiesta di attribuzione del marchio Dop sia inoltrato alla Commissione europea.
«E’ fondamentale che la Dop sia gestita con coinvolgimento e il dialogo di tutti gli operatori e produttori – continua Faccioli – con l’auspicio che questa certificazione per la cozza di Scardovari funga anche da traino per gli altri prodotti della pesca e dell’acquacoltura del territorio, in particolare per la copiosa produzione di cozze in mare aperto, da Pila a Scardovari. Sono prodotti con caratteristiche organolettiche di eccellenza, quanto quelle delle cozze allevate in laguna, ma che vedono prezzi troppo bassi per i produttori, soprattutto se paragonati ai prezzi di vendita al consumo».