Tra difficoltà di comunicazione interpersonale
ROVIGO (RO) – “Pensare in grande, volare alto e guardare lontano”. E’ lo slogan che il vescovo Lucio Soravito De Franceschi ha lasciato ieri alla numerosa assemblea di dirigenti e soci Coldiretti, riuniti per fare il punto sul Sinodo diocesano e prepararsi ai lavori del terzo anno.
Problemi di comunicazione interpersonale nell’era di Facebook e Youtube, necessità di collaborare nelle formazioni sociali in cui si opera, povertà di ideali e di senso della vita, sono le problematiche rilevate nel corso del vivo dibattito, guidato dal presidente provinciale di Coldiretti Valentino Bosco e dal direttore Adriano Toffoli.
Il vescovo ha invitato la platea Coldiretti a riflettere e a portare il proprio contributo sulle tematiche riguardanti i giovani, le famiglie ed i poveri, argomenti di cui si occuperà il Sinodo nell’ultimo anno. I lavori dovranno sfociare nella redazione di un testo operativo per la pastorale della chiesa, le “costituzioni sinodali”.
«La famiglia è una cellula viva della nostra società – ha ricordato il vescovo – e la società dipende dalla qualità della vita famigliare. Per questo bisogna aiutare le famiglie ad essere culla dlela vita e dell’amore e luogo di umanizzazione della persona. Purtroppo, però, in Italia, diversamente da altri stati europei, non abbiamo alcuna politica per la famiglia». «Nella nostra provincia aumentano i poveri di senso – ha detto il vescovo – Persone che non sanno perché vivono: abbiamo un alto tasso di suicidi, 18 nei primi sei mesi del 2010 e tantissimi tentativi». Sul rapporto fra giovani e lavoro il vescovo ha ricordato che «l’emigrazione sta tornando di moda per i giovani anche laureati della nostra provincia che si devono trasferire altrove. Credo – ha aggiunto il vescovo Soravito - che voi possiate aiutare i giovani ad amare la propria terra e a ricominciare ad impegnarsi nelle aziende agricole che ormai sono multifunzionali».
«I giovani rimangono in agricoltura se c’è la possibilità di far reddito – ha sottolineato il direttore Coldiretti Adriano Toffoli – per questo stiamo sostenendo un modello di sviluppo che permetta di dare valore alle nostre produzioni e di difendere il territorio. E’ il progetto per una filiera tutta agricola e tutta italiana».
«Dobbiamo reimparare a sognare di più – ha concluso il presidente Valentino Bosco – altrimenti ci si fossilizza, ci si isola, si comunica con gli sms, i giovani sballano perché non hanno più niente dentro. La famiglia deve insegnare che gli obiettivi si raggiungono con impegno e non che tutto deve essere concesso».
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