Viaggio formativo a Roma e nel Lazio
«Non è accettabile che in un momento di forte crisi per l’agricoltura, lo Stato italiano, che rappresenta tutti i cittadini, sprechi risorse per favorire la delocalizzazione, finanziando direttamente o indirettamente la produzione o la distribuzione di prodotti alimentari che non hanno nulla a che fare con il tessuto produttivo del paese e che fanno concorrenza sleale agli imprenditori impegnati nell’allevamento e nella produzione in Italia».
E’ il commento del presidente di Coldiretti Rovigo Mauro Giuriolo, dopo aver incontrato il presidente confederale Sergio Marini a Roma, ed aver parlato della difesa del “made in Italy” alla luce del “caso Parmacotto” (che produce bresaola uruguaiana per il mercato Usa con finanziamenti pubblici, ndr), oltre che della riforma della Politica agricola comunitaria (Pac). «Una riforma Pac che mostra di non dare preferenza all’agricoltura professionale – continua Giuriolo – Parlandone col presidente Marini, si è detto che se le posizioni non cambieranno, Coldiretti è pronta ad aprire una nuova stagione di piazza».
Giuriolo, insieme con la dirigenza di Coldiretti Rovigo, ha incontrato i vertici di Coldiretti nazionale nell’ambito di una tre giorni di formazione (26-28 ottobre), a completamento del progetto “La filiera degli altri”, che già a febbraio, aveva condotto il gruppo polesano in visita in Spagna e che coinvolge tutte le sette federazioni Coldiretti del Veneto. Un progetto formativo di Coldiretti nazionale, Inipa e Regione Veneto che ha lo scopo di conoscere il funzionamento delle filiere agroalimentari.
La visita-studio, questa volta è rimasta in Italia, per dedicarsi ai migliori modelli di filiera agricola corta, creata dalle aziende socie Coldiretti, dentro il sistema di vendita diretta di Campagna amica.
La rappresentanza Coldiretti ha visitato la cooperativa olivicola Cesare Battisti nel viterbese, che produce olio extravergine d’oliva a marchio Italian olive oil 100%; quindi l’azienda Fratelli Stefanoni, sempre nella provincia di Viterbo, che produce e vende direttamente carni e salumi; poi una puntatina all’agriturismo Buonasera di Stefano Augugliaro, presidente di Terranostra Viterbo. Il gruppo ha, dunque, fatto sosta a Roma, prima alla sede nazionale della Fondazione Campagna amica e, poi, alla sede della Confederazione Coldiretti, per incontrare il presidente Sergio Marini. Sulla via del ritorno, era d’obbligo la tappa all’agriturismo Lucchetti nel perugino, leader nazionale nell’allevamento di alta genealogia di mucche chianine, di cui vende le carni a marchio Igp, ma che alleva anche suini di cinta senese, pecore e avicunicoli, e pure cavalli destinati alle attività turistico-ricreative.