LUSIA (RO) – La culla dell’insalata di Lusia Igp ha accolto con calore ed una pioggia battente la 62esima Giornata provinciale del Ringraziamento di Coldiretti Rovigo, che si è svolta domenica scorsa. La Coldiretti polesana ha dedicato l’ottavo premio San Martino alla Federazione Coldiretti Modena, in segno di vicinanza e aiuto solidale agli associati e agli uffici organizzativi, colpiti dal sisma del maggio scorso.
Una spruzzata di malinconia è stata lanciata dal sindaco Luca Prando, che accogliendo le autorità ha ricordato che: “Questa sarà l’ultima “giornata provinciale”, vista l’eliminazione della nostra provincia”. Una provocazione raccolta subito: “La nostra terra ha radici profonde e non saranno tagliate da una riforma miope”, ha risposto il presidente di Coldiretti Mauro Giuriolo. “Il Polesine è storicamente e culturalmente una terra unica – ha detto di rimando Claudio Bellan, assessore provinciale all’Agricoltura – Dal punto di vista agricolo, poi, la nostra provincia è culla di tante eccellenze agroalimentari che la rendono speciale”.
L’agricoltura che fortemente caratterizza il Polesine, qualche anno fa sembrava un handicap, invece ora diventa una forza. Così il sindaco Prando ha invitato tutte le amministrazioni pubbliche a fare rete per sostenere il mondo agricolo: “Veniamo da un anno di siccità – ha ricordato – siamo in piena crisi economica, i nostri orticoltori hanno sofferto il calo dei prezzi e le aziende non hanno ricavato reddito”. Ha fatto eco il presidente della Cciaa polesana, Lorenzo Belloni che ha sottolineato i punti di forza del territorio: “L’agricoltura è motore di tutta l’economia – ha detto – e va accompagnata con una strategia univoca; la logistica: anche se modificheranno i nostri confini, resteranno le nostre infrastrutture; infine, il turismo non disgiunto dall’agriturismo”.
 
A seguito dei discorsi introduttivi, il vescovo di Rovigo, Lucio Soravito De Franceschi ha celebrato la messa solenne di Ringraziamento, nella chiesa parrocchiale dei santi Vito e Modesto. L’edificio era stato decorato con gradevoli composizioni di verdura e frutta locale, a cura delle sezioni Coldiretti Lusia e Cavazzana. Insalata verde e radicchio rosso, grandi zucche arancioni, carote, mele e peperoni erano come tanti tasselli di mosaici tridimensionali. La liturgia è stata guidata e indirizzata dall’assistente ecclesiastico di Coldiretti Veneto, don Carlo Marcello. Il vescovo Soravito ha ringraziato le organizzazione agricole, a partire dalla Coldiretti, invitandole a collaborare per valorizzare il lavoro agricolo. “Molti giovani – ha ricordato Soravito – riscoprono il lavoro agricolo e attraverso la terra aprono nuove prospettive per loro e per le comunità. I giovani hanno bisogno che gli adulti li accompagnino. – Ha insistito il vescovo di Rovigo – Occorre diffondere un’azione educativa che valorizzi la dignità di chi sceglie di lavorare in campagna; i Comuni si interrelazionino per garantire servizi adeguati; si favoriscano politiche per l’accesso dei giovani al mercato fondiario e degli affitti e per l’accesso al credito agevolato”.
 
 
Al termine della celebrazione, si è svolta la cerimonia di consegna del premio San Martino 2012, un riconoscimento economico che il consiglio provinciale di Coldiretti Rovigo, attribuisce fin dal 2005 agli imprenditori o associazioni che si siano distinti in ambito sociale. Il presidente Mauro Giuriolo ha fatto un excursus sull’annata agraria: la grande siccità che ha colpito tutti i raccolti, comprese vongole e mitili delle valli bassopolesane. “Finalmente la Regione Veneto – ha ricordato Giuriolo – ha capito che il Polesine ha la sua specificità ed ha predisposto un bando ad hoc per lo sviluppo economico, dopo ripetitive penalizzazioni dai bandi Psr. Ora guardiamo avanti – ha invitato Giuriolo – e nostro compito è stimolare l’Italia che vogliamo. Il progetto economico di Coldiretti è un modello sostenibile che porta ricchezza la territorio, valorizzando i prodotti locali, le nostre filiere, gli imprenditori agricoli, l’artigianato, il manifatturiero che sanno conquistare il mondo col vero made in Italy. Non un profitto fine a sé stesso – ha declamato Giuriolo – che delocalizza in vece di valorizzare l’esistente. Il nostro progetto economico guarda al paese Italia e ai cittadini. Abbiamo raggiunto tanti traguardi: legge orientamento, etichettatura anche dei trasformati… grazie al riconoscimento dei consumatori, il nostro progetto ha avuto un riconoscimento da tutto il paese: anche di Mario Monti al recente Forum di Cernobbio. Proprio lì abbiamo lanciato la nostra proposta: l’Italia che vogliamo. L’Italia che fa l’Italia: la coerenza di una forza sociale amica del paese, che passa per la nostra tenacia ed il nostro sudore ed è la chiave per un altro futuro; per tradurre le idee in fatti, le parole in progetti, creare una saldatura tra gli interessi particolari e quelli generali. L’Italia che fa un’Italia migliore”.
 
In seguito il presidente Giuriolo ed il direttore Adriano Toffoli hanno consegnato il premio alla consorella Federazione Coldiretti Modena per contribuire alla riparazione degli uffici di Mirandola, Novi e Rovereto, gravemente lesionati. A ritirare il premio il direttore di Coldiretti Modena Giuseppe Ruffini.