Mercoledì 7 luglio, controllo del cibo che arriva dall’estero
Mercoledì 7 luglio, un nutrito gruppo di imprenditori di Coldiretti Rovigo, guidati dal presidente Valentino Bosco e dal direttore Adriano Toffoli, saliranno al valico del Brennero per dar man forte al presidio di frontiera che l’organizzazione agricola ha allestito a partire dal 6 luglio per scoprire il finto cibo “made in Italy” che entra dall’estero coi i camion.
I coltivatori e allevatori polesani raggiungeranno all’alba il campo base Coldiretti nell’area di servizio “Brennero”, al km 1 dell’autostrada A22, in direzione Austria-Italia, dove si congiungeranno ai colleghi provenienti dalle altre regioni italiane.
A partire dalle ore 8, inizierà il controllo dei tir in transito che saranno anche seguiti con auto “civetta” fino a destinazione, per verificare dove i prodotti stranieri subiranno il “travestimento” da italiani.
Lo scandalo della mozzarella blu contaminata, prodotta in Germania e venduta in tutta Europa con nomi italiani è la goccia che ha fatto traboccare un vaso pieno di prodotti alimentari stranieri, di scarsa qualità, spacciati come “made in Italy”, a danno dei consumatori e dei coltivatori che chiedono di fare definitivamente chiarezza.
Di fronte ai ritardi dell’Unione europea nel rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti e per sostenere le iniziative di legge nazionali, migliaia di allevatori e coltivatori della Coldiretti, provenienti da tutte le regioni, anche con i loro trattori, hanno iniziato dal Brennero, esattamente come un anno fa, la mobilitazione in difesa dell’agroalimentare nostrano, minacciato dalle importazioni di “schifezze” vendute come italiane.
Attraverso il valico del Brennero giungono in Italia miliardi di litri di latte, cagliate e polveri all'anno, decine di migliaia di cosce di maiale per fare i prosciutti, pomodori e altri prodotti destinati a finire in tavola senza alcuna informazione ai consumatori.