Visentin: «Difendere il prodotto è difendere la persona umana»
ROVIGO – «Signore, quale chiesa dobbiamo costruire? Alla domanda dell’evento sinodale anche noi, come sindacato più rappresentativo del mondo agricolo, vogliamo contribuire a dare una risposta». Con queste parole il delegato di Coldiretti per il Sinodo diocesano, Mauro Visentin col vice direttore Romeo Boaretto, hanno consegnato ieri al vescovo Lucio Soravito un documento approvato dal Consiglio provinciale di Coldiretti Rovigo.
“Non abbiamo cercato scorciatoie – si legge nel documento - Abbiamo fatto un patto con i cittadini consumatori mettendo sul piatto della bilancia la nostra credibilità e chiedendo fiducia, in modo da tutelare la salute dei consumatori garantendo la qualità dei prodotti. Ci stiamo impegnando nella creazione di una rete commerciale, a servizio delle nostre imprese, che abbiamo chiamato: Una filiera tutta agricola e tutta Italiana. Questa strategia di Coldiretti, che ha come unica finalità la tutela del reddito delle imprese diretto-coltivatrici, ha suscitato incomprensione e tensioni con altre Associazioni di categoria e del mondo della cooperazione”.
«E’ la stessa Dottrina sociale della chiesa – ha spiegato Visentin – che ci ha indotto a scegliere questa linea, cioè mettere al centro l’uomo e la sua dignità, che per noi significa tutela della qualità del cibo e quindi della salute, e non sottostare a mere logiche di profitto, come di fatto avviene ad opera dei grandi circuiti commerciali.
La chiesa la dobbiamo costruire tutti assieme, ciascuno con la propria responsabilità – ha concluso Visentin – ma con spirito di collaborazione, seppure con fermezza nelle scelte».
Il vescovo ha espresso l’auspicio che il mondo agricolo sappia mantenere vive le sue tradizioni e che Coldiretti abbia la forza di far superare le difficoltà alle aziende agricole in crisi.