COLDIRETTI CONTINUA ANCHE NEL 2024 L’IMPEGNO PER IL ‘NO AL CIBO ARTIFICIALE!’
Salvan, Coldiretti Rovigo: “Continueremo a sensibilizzare i consumatori e a contrastare ideologie ambientalistiche che vanno contro l’agricoltura”
Uno dei traguardi più importanti del 2023 per Coldiretti è stata l’approvazione della legge contro il cibo ‘coltivato’ da parte del Parlamento italiano.
La battaglia contro il cibo artificiale è iniziata il 10 novembre del 2022 con l’avvio della grande mobilitazione della Coldiretti che ha portato alla raccolta di oltre 2 milioni di firme a sostegno del provvedimento, con oltre 2mila comuni che hanno deliberato a favore spesso all’unanimità, tutte le Regioni di ogni colore politico ed esponenti di tutti gli schieramenti oltre a Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei e Sindaci. Il 7 aprile 2023 i ministri all’agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e alla salute Orazio Schillaci hanno presentato al Senato il disegno di legge intitolato "Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici". Il 19 luglio il Senato esprime voto favorevole, cambiando il titolo in "Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali". Il 16 novembre è arrivato definitivamente l'ok del Parlamento al disegno di legge, fino ad arrivare a dicembre, quando Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, ha promulgato il ddl che introduce il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali. Il Governo ha trasmesso il provvedimento alla Commissione europea.
“L’Italia è un Paese conosciuto per qualità e sicurezza alimentare – commenta Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo -, per questo in svariate occasioni ha fatto da apripista nelle politiche di tutela della salute dei cittadini. Ricordiamo che dopo la mucca pazza siamo stati il primo Paese ad adottare norme nazionali per l’obbligo di etichettatura di origine degli alimenti, verso il quale si sta progressivamente allineando l’Unione Europa con il superamento di dubbi e contestazioni che fanno ormai parte del passato. Oggi con questa legge cerchiamo di fare luce su questi cibi artificiali: quello che si chiede è di rispettare il principio di precauzione, perché non ci sono ancora studi sufficienti sulla qualità e la sicurezza nutrizionale del cibo artificiale. Secondo la Coldiretti, un’eventuale autorizzazione alla commercializzazione, non potrebbe essere valutata con le procedure ordinarie dei novel food, ma dovrebbero essere applicate le stesse procedure previste per i medicinali, che necessitano di approfondite prove sperimentali”.
“La partita si gioca ora in Europa, dove sta crescendo un diverso atteggiamento verso l’agricoltura “negli ultimi anni abbiamo subito proposte di normative tese quasi a criminalizzare l’agricoltura sotto il profilo ambientale, dando così un assist al cibo sintetico a scapito di quello frutto del lavoro di agricoltori, allevatori e pescatori – prosegue Salvan – e anche i colleghi europei stanno sollevando questo tema, manifestando contro politiche ambientali che gli stanno togliendo uno dei principali strumenti di lavoro come il gasolio agricolo, in nome di un ambientalismo ideologico che in Italia per fortuna non attecchisce. Coldiretti da anni osteggia queste proposte in tutte le sedi, bloccando queste proposte e dando anche soluzioni alternative, e si adopera affinché il prossimo parlamento europeo sia più attento alla salvaguardia dell’agricoltura”.
“Gli agriturismi di Terranostra e i mercati di Campagna Amica, affiliati a Coldiretti, vi attendono per mostrarvi la potenzialità dell’enogastronomia locale – conclude Salvan, – è un nostro dovere continuare a sensibilizzare i consumatori e i cittadini su questo tema: noi continueremo a produrre cibo, in modo professionale, come sempre è stato fatto e a portare avanti la sapienza contadina, altro che cibo artificiale!”.