Bosco: «Un’annata difficile, ma la coltura deve tornare ad essere redditizia»
Si faccia definitiva chiarezza sulla questione dei fondi ex Fibieticola
Il Consiglio provinciale di Coldiretti Rovigo nell’ultima seduta ha espresso preoccupazione per l’andamento della campagna bieticola, partita da una ventina di giorni e che sta facendo registrare produzioni medio basse, dovute principalmente all’intensa piovosità primaverile.
Alla luce di questo trend – comunica il Consiglio dell’’Associazione - per salvaguardare il reddito dei bieticoltori diventa indispensabile l’erogazione degli aiuti nazionali al settore, annunciati dal ministro per le Politiche agricole, Giancarlo Galan, ma che ancora non sono disponibili: 21 milioni di euro già autorizzati dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) e altri 65 milioni di euro necessari alla copertura della quota nazionale relativa agli importi compensativi previsti dalla normativa comunitaria. Coldiretti invita le istituzioni regionali e di competenza a fare le dovute pressioni affinché i soldi arrivino al più presto.
"La campagna bieticola sta pagando gli effetti di una primavera molto piovosa che ha comportato un ritardo nelle semine stimate in circa un mese- spiega Marco Marani, direttore agricolo di Coprob – conseguentemente registriamo produzioni con polarizzazioni contenute a fronte di quantità interessanti. I recenti periodi caldo umidi hanno favorito lo svilupparsi degli attacchi di cercospora che unitamente a forti inerbimenti limitano in alcuni casi le produzioni. Confidiamo comunque che gli effetti delle recenti piogge possano far recuperare Plv. per le consegne di settembre.
«E’ un annata difficile – aggiunge il presidente di Coldiretti Rovigo, Valentino Bosco – ma è fondamentale che fin da adesso vengano creati i presupposti perché già dal prossimo anno, la coltura della bietola, che ha una forte tradizionale nel nostro Polesine ed segnato la storia della nostra agricoltura, torni ad essere appetibile e redditizia, perché, visto che il prezzo dello zucchero a livello internazionale è raddoppiato, ci sono i margini e le premesse per un recupero del prezzo di produzione».
Nel frattempo – ricordano dal Consiglio di Coldiretti – è ancora aperta la questione dei fondi pubblici destinati al settore bieticolo-saccarifero ed impiegati ad altri fini dalla società Terrae ex Finbieticola. Si tratta di una somma di circa 280 milioni di euro che dovrebbero rientrare nella disponibilità dei bieticoltori e sui quali una commissione ministeriale sta facendo i debiti controlli e rendicontazioni. Coldiretti si attende che sia fatta chiarezza al più presto e ricorda che sono ancora pendenti i procedimenti derivanti dagli esposti dei bieticoltori, propri associati, depositati presso la Corte dei Conti e presso la Procura della Repubblica della regione Lazio.