Si parla di Cap, di tagli regionali, di costi per l’agricoltura, di settore ittico
ROVIGO – Progetto filiera italiana, tagli regionali alla bonifica e ai prestiti di conduzione, sburocratizzazione, direttiva nitrati, energie rinnovabili e, grande impegno per il nuovo percorso del Consorzio agrario del Nordest che sta facendo ripartire le agenzie del Cap Rovigo e che costituirà la base per le nuove filiere agroalimentari locali. Sono i temi principali affrontati dall’assemblea dei presidenti delle 56 sezioni territoriali di Coldiretti, intervenuti, ieri sera, per l’approvazione del bilancio consuntivo 2010 dell’Associazione polesana.
«Questa è una stagione di coraggi – ha esordito il direttore del Cap Nordest Paolo Martin, aprendo l’assemblea – Coraggio di scegliere un nuovo percorso evolutivo, coraggio di avere un rapporto leale e trasparente, sia da parte nostra che da parte delle imprese agricole. Il consorzio desidera condividere col territorio questo processo di crescita e per farlo vuole costruire un rapporto di fiducia. Per questo c’è bisogno di conoscenza reciproca».
L’assemblea ha applaudito ed è stata invitata a collaborare col nuovo corso delle agenzie del Cap, segnalando i disguidi per permettere di riaggiustare l’organizzazione.
Piacevole novità: la collaborazione tra Coldiretti ed il settore della pesca e acquacoltura bassopolesane di Unci pesca e Impresa pesca, grazie all’operatività del nuovo ufficio di Porto Viro. Un’alleanza con l’obiettivo della valorizzazione di tutto l’agroalimentare polesano, sia della terra, che delle lagune e del mare.
Gli intervenuti hanno, quindi, preso atto della crisi del settore zootecnico, dovuta al boom dei costi dei mangimi, agli obblighi insostenibili della direttiva nitrati e, soprattutto, alla scarsa valorizzazione del prodotto locale, come hanno dimostrato i rilievi fatti la scorsa estate dai soci che si sono recati al Brennero, dove hanno scoperto migliaia di tir carichi di prosciutti e carne straniera. Il rapporto con Avepa (Agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura) è migliorato sulla tempistica dei pagamenti, ma la macchina dei controlli e delle istruttorie delle domande Psr avrebbe bisogno di dimagrire: 8 mesi tra la decisione e l’intervento sono eccessivi.
Il presidente di Coldiretti Rovigo, Valentino Bosco, si è soffermato sui tagli alla bonifica. «I tagli orizzontali non possono essere accettati – ha ribadito – perché è in gioco la sicurezza idraulica della nostra provincia e perché gli attuali costi che il nostro territorio sopporta per il sollevamento dell’acqua, sono il frutto della subsidenza causata dalle estrazioni di metano di cui la stessa Regione ha beneficiato. Il Polesine è sotto il livello del mare: i nostri consorzi non possono spegnere le pompe. E se non hanno fondi, hanno il potere di aumentare i contributi ed i maggiori contribuenti sono le aziende agricole. Non vorrei che la Regione Veneto avesse trovato il modo di scaricare sugli altri l’aumento delle tasse. Non vorrei che questo fosse il federalismo di domani».
L’assemblea ha, quindi, votato il consuntivo 2010 che ha un volume d’affari di circa 5 milioni di euro. «Un conto sostanzialmente in pareggio – ha commentato il direttore di Coldiretti Rovigo Adriano Toffoli – grazie alla risposta dei nostri soci verso i nuovi servizi professionali sulle attività energie rinnovabili, sulle consulenze e l’assistenza tecnica in azienda e sul piano della formazione. Teniamo presente che, visti i tagli all’agricoltura del bilancio della Regione Veneto, i servizi alle imprese dovranno ancora essere implementati».