RITARDI NELLE CONCESSIONI, MOLLUSCHICOLTORI AL LIMITE
PORTO VIRO (RO) – Diciotto ettari di laguna Caleri da dare in concessione ai coltivatori di vongole. Poca cosa per risollevare le sorti dell’acquacoltura nelle valli rosolinesi, ma i molluschicoltori li stanno aspettando dalla Regione Veneto fin dal 2008. Questo è il centro della conferenza stampa che si è tenuta oggi pomeriggio (3 luglio) nella sede di Coldiretti Impresa pesca di Porto Viro. A lanciare l’ennesimo appello, ma con tono da ultimatum, sono Alfieri Baruffaldi e Ivan Padovan, rispettivamente presidente e vice del Consorzio Delta nord di Rosolina, associato a Impresa pesca Coldiretti.
“Questo ritardo nel rilascio delle concessioni non ce lo spieghiamo – ha detto Alfieri Baruffaldi – Dal 2008, nonostante innumerevoli incontri che tutto il mondo della pesca che opera nelle lagune di Caleri e Marinetta, ha avuto con le istituzioni preposte e nonostante l’approvazione di uno specifico protocollo d’intesa con le linee guida per le concessioni, non si arriva da nessuna parte. I nostri associati sono stanchi e pretendono delle risposte. Ormai siamo pronti a gesti eclatanti”.
Il problema dei 280 molluschicoltori rosolinesi (fra consorzi, cooperative e imprese singole) nasce da una forte disparità di trattamento rispetto alle marinerie limitrofe: un vongolaro polesano può contare in media su 4500 metri quadri di laguna pro capite da coltivare, quando i colleghi ferraresi di Goro ne coltivano 10 mila a testa e quelli veneziani di Chioggia ne hanno a disposizione 20 mila metri quadri pro capite. Dell’intera laguna di Caleri che presenta caratteristiche di demanialità e che sarebbe, dunque, passibile di concessione marittima, la Regione Veneto ha promesso di metterne a bando soltanto diciotto ettari, il che significa circa 500-600 metri quadri in più per ciascun coltivatore di vongole. Pochi rispetto alle necessità, ma anche quei pochi non arrivano. La maggior superficie coltivabile significa maggiore produzione e possibilità delle imprese ittiche polesane di restare sul mercato, coprendo i costi di gestione e del carburante.
“I segnali dei mercati ci dicono che la vongola verace di Caleri non ha rivali per qualità – ha aggiunto Baruffaldi – La pesca e la molluschicoltura sono attività economiche portanti per il Delta e non possiamo permetterci di perderle. Lanciamo un appello a tutti gli enti preposti di intervenire al più presto e di prendere a cuore le problematiche del comparto. La buona gestione delle lagune si rifletterebbe non solo sul settore ittico, ma sulla stessa sopravvivenza degli ambienti naturali lagunari, con ricadute in termini di creazione di nuovi posti di lavoro”.
“Se al problema dei ritardi nelle concessioni – ha concluso Baruffaldi – aggiungiamo la mancanza di interventi per la vivificazione delle lagune, si capisce che si sta mettendo a rischio un settore strategico per l’economia e l’ambiente del Delta”.