Bosco: «Restituire le risorse pubbliche distratte e reimpiegarle nel settore saccarifero»
«Se, come si evince dalla sentenza del Tar Lazio, la ex-Finbieticola, oggi Terrae spa, presieduta da Federico Vecchioni, ha distratto dal settore saccarifero centinaia di milioni di euro di soldi pubblici, dobbiamo fare in modo che questi finanziamenti che appartengono ai bieticoltori tornino nelle loro tasche. Facendo due calcoli, potrebbero essere impiegati per portare il prezzo minimo della barbabietola dagli attuali 34,38 euro/ tonnellata a 40 euro per 10 anni. Non mi sembra una cosa da poco».
Così il presidente di Coldiretti Rovigo, Valentino Bosco, di ritorno dalla convention dei bieticoltori aderenti all’organizzazione giallo-verde, che si è tenuta ieri a Bentivoglio (Bologna), alla presenza del presidente confederale Sergio Marini e con una platea di circa 2000 produttori di barbabietole di tutta Italia, fra cui un centinaio della provincia di Rovigo, fermamente convinti che la bieticoltura sia ancora un settore portante del Polesine.
L’assemblea generale ha deciso che Coldiretti appoggerà politicamente la commissione d’inchiesta ministeriale ed agirà in tutte le sedi giudiziarie, sindacali e politiche perché «non si creda – ha sentenziato il presidente Marini applaudito a scena aperta – che si possa sottrarre soldi agli agricoltori italiani senza che Coldiretti si muova».
«Come Coldiretti – aggiunge Bosco – chiediamo alle altre organizzazione agricole, alla cooperazione bieticola e all’associazionismo di settore (Abi, Anb) di farsi carico della responsabilità di fare chiarezza sulla vicenda e di agire insieme con noi per recuperare i soldi sottratti ed evitare che lo scandalo venga insabbiato e che la commissione non possa operare serenamente. Questo significa fare azioni giudiziarie insieme a noi: tutti i produttori di bietole insieme. Visto che si parla tanto di unità delle organizzazioni – commenta Bosco - mi pare che questa sia l’occasione giusta per dimostrare che uniti si può ottenere un risultato. Non vedo un motivo migliore di unitarietà se non quando si difendono veramente gli interessi degli agricoltori. Aggiungo che la sentenza del Tar è stata pronunciata non a caso, ma su ricorso coraggioso di 11 bieticoltori di Coldiretti che ci hanno messo la faccia per primi. E specifico che questo soldi non c’entrano niente con gli 86 milioni che abbiamo chiesto al governo per saldare la produzione di bietole 2009».
SCHEDA
BIETOLE, LA SENTENZA DEL TAR
Il Tar Lazio con sentenza del 23 marzo 2010 n. 4583, ha accertato la natura pubblica delle risorse utilizzate dalla società finanziaria Finbieticola (dal 2008 diventata Terrae spa), presieduta da Federico Vecchioni, per investimenti nel settore creditizio e nelle agrienergie. Tali risorse, si ipotizza centinaia di milioni di euro di provenienza comunitaria e nazionale, sono pervenuti a Finbieticola/Terrae dal Fondo bieticolo nazionale a metà degli anni ’80 e sarebbero dovuti servire per contribuire ai piani di ristrutturazione degli zuccherifici e a partecipare nelle società saccarifere (esistenti o future) creando rapporti nuovi tra il mondo agricolo e quello industriale, secondo lo scopo sociale della stessa Finbieticola. Nel 2008, quando Finbieticola si è trasformata in Terrae, lo scopo sociale è diventato quello di sviluppare le agrienergie ed erogare altri servizi non connessi alla bieticoltura. In questo modo, le risorse pubbliche sarebbero state deviate verso un impiego diverso da quello cui erano vincolate originariamente.
Il Tar ha ordinato al ministero delle Politiche agricole di provvedere al calcolo e al recupero delle somme distratte. Il Mipaaf ha risposto istituendo una Commissione d’inchiesta col compito di “verificare l’esatto ammontare delle somme impegnate dalla società Finbieticola spa per finalità estranee agli interessi del settore bieticolo-saccarifero” che dovrà concludere i lavori entro il 26 maggio prossimo.
La sentenza del Tar ha preso le mosse dal ricorso di 11 bieticoltori di Coldiretti che lamentavano il silenzio del Mipaaf di fronte al rifiuto di Finbieticola di finanziare lo zuccherificio del Molise, uno dei quattro sopravvissuti in Italia dopo la riforma Ocm zucchero. Più volte il ministero era stato sollecitato ad intervenire senza risultato.
8 Aprile 2010
ASSEMBLEA GENERALE BIETICOLTORI COLDIRETTI