ARRIVA LA 29ESIMA EDIZIONE DELLA ‘ZENA DEI OSSI’
A cena con le tradizioni del passato che non decadono mai: torna l’appuntamento all’agriturismo Le clementine il 21 febbraio
Del maiale non si butta via niente, quante volte avremo sentito questo detto e c’è chi non rinuncia a questa tradizione culinaria. Proprio la ‘Zena dei ossi’ è uno di quei momenti legati alla nostra storia gastronomica che ci permette di non perdere i legami con il passato e allo stesso tempo di assaporare quelle ricette che non si mangiano tutti i giorni. Queste opportunità si consumeranno venerdì 21 febbraio alla 29esima edizione di questa ‘zena’ nata da un’idea di Luciana Vallese e Giuseppe Tomaini, i titolari dell’agriturismo “Le Clementine” di Badia Polesine; l’evento viene organizzato con la collaborazione dall’Associazione polesana Coldiretti Rovigo.
Le Clementine vanta di essere l’agriturismo più longevo del Polesine, aperto nel 1992. E questa serata, da decenni e per la ventinovesima volta in questo 2025, mette attorno allo stesso tavolo personalità istituzionali, della politica, dell’economia e dell’informazione, favorendo lo scambio di opinioni in un’atmosfera informale.
Durante la cena saranno consumati piatti contenenti ingredienti rigorosamente provenienti dall’azienda agricola; la cuoca Luciana e il marito Giuseppe, durante la serata, racconteranno gli aneddoti sui piatti proposti senza svelare i segreti che rimarranno chiusi tra le mura della cucina, soprattutto per i nuovi arrivati, perché, quasi ogni anno, gli invitati, inevitabilmente, cambiano. Saranno presenti il Prefetto e il Questore, comandanti dei Carabinieri e Guardia di Finanza, politici in carica al Governo, oltre che quelli regionali e polesani e le immancabili rappresentanze di Coldiretti a più livelli. Saranno presenti anche le testate giornalistiche locali.
Al centro del menù della serata ossi, zampetti e bolliti, ma anche la bondiola, salumi fatti ‘in casa’ e molto altro, una serie di ricette della cucina popolare che resistono al tempo perché veicolo di ricordi, di storia contadina, ma che anche abbracciano la necessità contemporanea dello ‘spreco zero’.