25 Luglio 2024
IN MIGLIAIA GLI AGRICOLTORI DI COLDIRETTI VENETO A MESTRE PER DIRE STOP ALLA FAUNA SELVATICA SALVAN: “UN PROBLEMA SOCIALE. SERVE UN CAMBIO DI PASSO”

25 luglio 2024 - Più di millecinquecento gli agricoltori di Coldiretti Veneto che si sono radunati a Mestre per dire “Stop alla fauna selvatica” davanti al palazzo di via Torino che ospita gli uffici della Regione Veneto. Oggi i soci provenienti da tutte le province si sono mobilitati per tenere alta l’attenzione sul tema della fauna selvatica e ribadire come siano essenziali strumenti e risposte per contrastare la proliferazione di specie non autoctone.

 

Presenti accanto agli agricoltori i dirigenti dal presidente regionale Carlo Salvan ai colleghi delle provinciali di Venezia, Tiziana Favaretto, Treviso Giorgio Polegato, Verona Alex Vantini, Padova Roberto Lorin, Marco Vuerich per Belluno e Pietro Guderzo di Vicenza. Schierati in corteo molti sindaci e autorità locali con giovani, donne e senior. Dal palco gli assessori regionali Cristiano Corazzari e Federico Caner hanno assicurato il loro appoggio e sostegno al mondo agricolo confermando la necessità di intervenire con decisione per risolvere una volta per tutte l’emergenza e ricordando i nuovi strumenti che la Giunta regionale ha approvato nel corso della seduta del 15 luglio scorso che rappresentano un ulteriore step nel contrasto alla fauna selvatica.

Campi, vigneti, frutteti, orti, pascoli, sono devastati dalla presenza di animali selvatici. Greggi e allevamenti sotto attacco. Nutrie, gazze, corvi e cinghiali distruggono le produzioni alimentari, sterminano i raccolti, causano incidenti stradali con morti e feriti, si spingono fino all’interno dei centri urbani mettendo in pericolo la salute e la sicurezza delle persone.

“Serve un cambio di passo da parte delle istituzioni con una dotazione finanziaria proporzionata alla portata del problema che permetta interventi più rapidi ed efficaci e ristori in tempi brevi alle aziende che quotidianamente subiscono perdite. Dobbiamo però ricordare che non è un problema degli agricoltori, ma una grave minaccia alla sicurezza dei cittadini. La fauna selvatica oggi è, a tutti gli effetti, un problema sociale che si ripercuote sul territorio, soprattutto nelle aree interne del Paese”– ha sottolineato Carlo Salvan presentando varie testimonianze di imprenditori agricoli che vivono quotidianamente questo disagio.

Secondo il dossier divulgato oggi da Coldiretti Veneto il valore dei danni, negli ultimi mesi, ha superato il milione di euro in Veneto ed è in continuo aumento. I danni periziali legati ad incidenti causati dai cinghiali parlano di una media di danno per singolo incidente superiore a mille euro. La presenza di oltre 90.000 cinghiali sul territorio regionale rappresenta un rischio alla sopravvivenza degli ecosistemi locali e della biodiversità, senza dimenticare la problematica legata alla Peste Suina Africana che potrebbe compromettere l’intera filiera suinicola.

“Dalle assemblee sul territorio è emersa con forza l'esigenza di far sentire la voce dei nostri imprenditori alle prese da molti anni con le gravi ripercussioni della proliferazione della fauna selvatica. Coldiretti da tempo  a tutti i livelli ha sollevato la questione per risolverla una volta per tutte – ha incalzato Salvan -. Dopo la presentazione del documento regionale di proposte al Presidente Zaia, che ringraziamo per l’impegno profuso, cui è seguita l’emanazione delle nuove linee guida per favorire le procedure di abbattimento previste dal PRIU, vogliamo tenere alta l'attenzione sulle proposte che abbiamo elaborato per contrastare in modo efficace la fauna selvatica”.

“Auspichiamo che la Regione stanzi risorse aggiuntive per incentivare i soggetti abilitati all’attività di controllo, selezione e abbattimento, senza trascurare poi il tema del risarcimento dei danni. Le aziende agricole vanno liberate dal peso burocratico – ha aggiunto Salvan -  che ostacola l’attività e sfiducia anche l’intraprendenza delle nuove generazioni in prima fila nella gestione di prati, pascoli e presenza resiliente per mantenere i primati conquistati a livello nazionale. Vigileremo sulle fasi e le procedure per avere risposte tempestive, coinvolgendo tutti gli attori possibili (istituzioni, enti locali, ambiti territoriali di caccia, agricoltori, ecc..) perché è essenziale  dare una svolta al problema fauna selvatica. Serve una chiara volontà politica, che noi supporteremo, per evitare che i territori e le aziende vengano abbandonate e portate al degrado se vogliamo preservare il secondo patrimonio agricolo in Italia per valore prodotto – ha concluso Salvan - e mettere in sicurezza i cittadini, le imprese e i territori".

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Misura PNRR, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 "PARCO AGRISOLARE" Progetto finanziato dall'Unione europea - Next Generation EU

Questa misura prevede il sostegno agli investimenti nelle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, al fine di rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruire nuovi tetti isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento e installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori. OBIETTIVO: Sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica solare nel settore agricolo e agroindustriale, escludendo il consumo di suolo.

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