“Un’assemblea entusiasmante, in cui sembra che tutti i ministri competenti, abbiano ascoltato e sposato in pieno le richieste fatte pubblicamente da Coldiretti in difesa del made in Italy: ‘no’ preciso agli Ogm, salvaguardia del suolo agricolo dalla cementificazione brutale, semplificazione della burocrazia in agricoltura”.
E’ il commento unanime che viene dai 150 imprenditori agricoli di Coldiretti Rovigo, di ritorno dall’assemblea nazionale di Roma. Stanchi per il tour de force di 960 chilometri con tre pullman nella calura estiva, ma fiduciosi che qualcosa stia cambiando e che “la politica stia cominciando a riconoscere il ruolo ambientale, sociale e culturale del nostro settore agricolo”. E’ quasi “un patto per l’agricoltura italiana” la serie di dichiarazioni dei rappresentanti del governo, intervenuti all’assemblea.
“Tutti e tre i ministri, delle Politiche agricole, della Salute e dell’Ambiente, si sono pubblicamente impegnati con l’assemblea Coldiretti ad opporsi alle colture geneticamente modificate (Ogm), che contaminano quelle tradizionali facendole sparire – riferiscono gli agricoltori. – Noi, ed ora anche i ministri, non vogliamo gli Ogm perché non vogliamo che i nostri prodotti diventino uguali a quelli degli altri paesi. Ora ci aspettiamo l’adozione della clausola di salvaguardia in Italia, che blocchi qualunque semina di mais Ogm”.
Buone notizie sul fronte della semplificazione: “C’è stato un impegno per l’abolizione dell’Imu agricola. – riferiscono gli imprenditori polesani, anche con un pizzico di vanità per essere finiti sugli schermi delle tv nazionali che riprendevano l’assemblea. – Sarebbe il riconoscimento che terreni e fabbricati rurali sono beni strumentali, che non c’entrano nulla con una tassa che dovrebbe intaccare i patrimoni. Infine – ricordano – i ministri hanno riconosciuto che la burocrazia per le imprese agricole è assurda e che uno che guida il trattore da trent’anni non può essere obbligato a prendere il ‘patentino’”.
Infine, il consumo di suolo agricolo. “E’ lo stesso suolo che produce le eccellenze del made in Italy – ricordano gli imprenditori di Coldiretti – Lo stesso suolo che produce beni comuni, cioè cibo sano, i nostri prodotti a marchio e quelli tradizionalmente coltivati. E’ incredibile che non ci siano limiti all'espansione urbanistica: il ministro dell’Ambiente ha preso degli impegni convinti”.