20 Febbraio 2023
27ESIMA EDIZIONE DELLA ‘ZENA DEI OSSI’: STRETTA L’ALLEANZA DELLE ISTITUZIONI PER IL FUTURO DEL POLESINE

27ESIMA EDIZIONE DELLA ‘ZENA DEI OSSI’:

STRETTA L’ALLEANZA DELLE ISTITUZIONI PER IL FUTURO DEL POLESINE

Protagonista sulla tavola il maiale e le tradizioni del passato, ma la ‘zena’ non è solo cucina, è un evento di grande dialogo delle istituzioni sui temi clou dei nostri tempi

Appese ai muri tutte le foto delle 26 edizioni passate, in cucina il profumo delle ricette di un tempo mai tramontate in questo agriturismo e in sala la voglia di stare assieme e condividere un percorso futuro di collaborazione: questo e molto altro rappresenta l’originale “Zena dei ossi” giunta venerdì sera alla 27esima edizione.

C’è voglia di comunità e abbiamo modo di riscontrarlo anche stasera”: così il direttore di Coldiretti Silvio Parizzi ha inaugurato la serata che si è svolta a Le Clementine l’agriturismo più longevo del Polesine, aperto nel 1992 e che dopo un paio di anni, grazie a Luciana Vallese e Giuseppe Tomaini, i titolari dell’agriturismo di Badia Polesine con la collaborazione dall’Associazione polesana Coldiretti Rovigo, hanno iniziato a preparare questa ‘zena’ mettendo in tavola ossi bolliti, ma anche la bondiola e salumi fatti ‘in casa’, tutto quello che il maiale ci può dare, come da tradizione centenaria del Polesine. Questa edizione si è caricata di un significato ulteriormente importante, perché era la prima dopo l’intervallo forzato della pandemia e anche festeggiare il traguardo dei trent’anni d’attività di ristorazione.

La festa è nata con lo scopo della condivisione. E c’è chi venerdì l’ha assaporata con tutti i sensi per la prima volta, insieme a chi le ha vissute tutte fin dall'inizio; questo evento non è solo un mero evento di cucina, ma un’occasione per raccogliere allo stesso tavolo personalità istituzionali, della politica, dell’economia e dell’informazione, favorendo lo scambio di opinioni in un’atmosfera informale ma cercando di affrontare temi ‘caldi’ e di interesse generale, non solo dell’agricoltura.

Erano presenti il Prefetto Clemente Di Nuzzo e il vice Rosa Correale, il Vescovo Pierantonio Pavanello, il senatore Bartolomeo Amidei, l’assessore regionale Cristiano Corazzari, la consigliera regionale Simona Bisaglia, il presidente della Provincia Enrico Ferrarese, il sindaco di Badia Polesine Giovanni Rossi, i comandanti dei Carabinieri Emilio Mazza e Guardia di Finanza Antonio Morelli, il Questore Giovanni Battista Scali, Roberto Branco presidente del Consorzio di bonifica Adige Po, Mauro Giuriolo presidente di Bancadria, oltre che le rappresentanze di Coldiretti a più livelli e tutte le testate giornalistiche locali. Infine, hanno completato la serata amici dei titolari che hanno partecipato a tutta la storia di questa cena.

Ognuno qui ha un ruolo e serve lo sforzo di tutti per accelerare e progettare un futuro che metta in luce le potenzialità del territorio” ha commentato Parizzi, seguito dal presidente nazionale degli agriturismi di Terranostra-Coldiretti Diego Scaramuzza che ha riportato qualche dato del panorama del settore che sta vivendo una nuova intensa stagione di lavoro, mettendo in luce il potenziale delle aziende agricole che stanno andando incontro alle esigenze dei consumatori cambiate nel post-Covid. Tutti hanno portato un saluto e una riflessione anche gli assenti, come l’europarlamentare Paola Ghidoni e il presidente della Camera di Commercio Massimo Zanon che hanno inviato uno scritto complimentandosi per questo evento che da più di un quarto di secolo valorizza le tradizioni. Tanti i temi trasversali e comuni su cui gli ospiti hanno espresso la loro opinione come la Zls, un traguardo che darà una spinta positiva al Polesine e alla sua comunità, come la possibilità di unire i comuni e il miglioramento delle periferie. Ha chiuso la serata il presidente Carlo Salvan che ha fatto sintesi degli interventi sottolineato come tutte le istituzioni si siano dette disponibili a lavorare in squadra per il bene comune, un meccanismo che è pronto per partire; l’invito di Coldiretti è quello di collaborare per avere una visione d’insieme che serva per risolvere diverse questioni annose sia per l’agricoltura che per il territorio intero, che vanno dalla denatalità, alla minaccia del cibo sintetico, piuttosto che la siccità e il contenimento della la fauna selvatica, cercando di evitare l’abbandono del Polesine favorendo la crescita economica, la sostenibilità e la redditività necessaria”.

“Ringraziamo tutti, ne avevamo bisogno – hanno affermato Beppe e Luciana delle Clementine - ringraziamo gli amici, quelli storici e quelli nuovi. Per noi che siamo diversamente giovani e in due facciamo 154 anni è difficile dire basta, queste manifestazioni ci danno la volontà di proseguire e state sicuri che sarà sempre la serata della bondiola e non dei grilli”.

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